Cosa vedere a Casalvecchio Siculo: Sicilia tour tappa 14
Casalvecchio Siculo è un borgo affascinante che domina la valle d’Agrò. Visitare questo borgo significa fare un autentico viaggio nel passato
Il nostro viaggio alla scoperta dei borghi siciliani ci porta a Casalvecchio Siculo a circa una ventina di chilometri da Mandanici.
Dal paese si gode di uno spettacolare panorama che spazia dalla cima dell’Etna fino alla costa ionica. Il nome originario del paese era “Palachorion,” un termine di origine greco-bizantina che significa “Vecchio Casale.”
Cosa vedere a Casalvecchio Siculo: Abbazia dei SS Pietro e Paolo d’Agrò
Il borgo è noto per la sua rilevante eredità culturale e religiosa.
Tra i luoghi di maggior interesse, spicca l’Abbazia dei SS Pietro e Paolo d’Agrò che dista 3 km dal paese.
Si tratta di una delle strutture architettoniche più antiche della Sicilia, risalente al 560 a.C.
Questo edificio presenta un intrigante mix di stili, con cupole arabe, capitelli bizantini e una massiccia struttura normanna.
La sua posizione isolata lo rende affascinante e suggestivo.
Parrocchia di Sant’Onofrio Eremita (Chiesa Madre)
Costruita nel XVII secolo e dedicata a Sant’Onofrio, è stata ricostruita nel 1935 dopo il devastante terremoto del 1908. Il suo portale d’ingresso originale è stato preservato.
Durante la nostra visita la facciata principale era chiusa causa lavori all’esterno ma si poteva accedere da ingresso laterale.
All’interno, tra preziosi ornamenti, dipinti, tessuti sacri, disegni, affreschi e altre opere d’arte in stile barocco, potrete passeggiare su un pavimento risalente al XVII secolo, composto da un mosaico di pietra di Taormina e vari tipi di marmo locale di diversi colori e provenienze.
Alzando lo sguardo, potrete ammirare un pregiato soffitto ligneo a cassettoni, che racchiude piccole rose dorate, sostenuto da mensole scolpite a forma di cariatidi. Questo soffitto risale alla fine del Seicento ed è stato ricostruito dopo il terremoto del 1908.
Inoltre, sulle finestre superiori, potrete ammirare splendide pitture realizzate tra il 1943 e il 1945 su iniziativa dell’arciprete Monsignore Mario D’Amico e di Tore Calabrò, lo stesso scultore della Statua in bronzo della Madonnina del Porto di Messina.
Queste pitture raffigurano i momenti salienti della vita di Sant’Onofrio, che, pur essendo stato re di Persia, rinunciò al suo potere per ritirarsi nel deserto in solitudine per 70 anni, dedicandosi al Vangelo e alla ricerca di Dio.
Entrando nella chiesa, spicca l’altare maggiore in stile barocco, con un tabernacolo in argento e realizzato in pregiato marmo, decorato con colonnine tortili.
Anche i sei altari laterali dedicati a San Sebastiano, San Michele, al Crocifisso, alla Madonna del Carmelo, alla Sacra Famiglia e all’adorazione dei Magi sono realizzati in marmo e risalgono al Seicento e al Settecento.
All’interno della chiesa troverete un trono progettato da Calabrò su commissione di Monsignor D’Amico.
Da notare anche un’acquasantiera posta su un capitello finemente decorato in stile bizantino, una pietra tombale con un’iscrizione latina che risale ai primi anni del Settecento e una fonte battesimale ottagonale in pietra locale risalente al Seicento.
Oltre ai siti religiosi, meritano una menzione le storiche fontane di Casalvecchio Siculo. Tra queste, l’Acqua Ruggia (o Reggia), la più antica del paese, chiamata così poiché si dice che Ruggero II si sia dissetato qui. C’è anche l’Acqua Fontana, situata nella parte inferiore del paese, con l’acqua che sgorga dalla bocca di una scultura in pietra locale.
Lasciamo ora questo borgo per raggiungerne un altro altrettanto affascinante: Savoca.