La Costa dei Trabocchi, itinerario tra mare e cultura
La costa abruzzese è famosa per i trabocchi ma custodisce anche splendidi borghi assolutamente da non perdere
La nostra tappa a Lanciano continua con la visita alla Costa dei Trabocchi. Seguiteci in questo itinerario che toccherà Ortona, San Vito Chietino e Abbazia di San Giovanni in Venere.
Pronti…partenza…via… In sella alla nostra moto direzione Ortona!
La costa dei Trabocchi: Ortona
La Costa dei Trabocchi è il tratto di litorale del Medio Adriatico compreso tra Ortona e Vasto.
Anche Gabriele D’annunzio trovava ispirazione in questi luoghi, affascinato dai suoi paesaggi dove restava in contemplazione del mare.
Prima di addentrarci nel paese, facciamo una sosta in una delle sue bellissime spiagge: la spiaggia di Ripari di Giobbe, oggi considerata area protetta.
Alla spiaggia si accede tramite una scalinata in legno. Altro luogo incantevole sono le piccole calette del Golfo di Venere.
Cattedrale di San Tommaso Apostolo
La maestosa cattedrale di San Tommaso sorge al centro della città. Nel corso dei secoli ha subito varie distruzioni e rifacimenti.
Dal 1258 custodisce, nella cripta, le reliquie dell’Apostolo Tommaso e la pietra tombale in calcedonio trafugati a Chios, isola dell’Egeo, dall’ortonese Leone nel corso di un’azione militare.
Nella cripta sottostante l’altare maggiore si trovano le reliquie dell’apostolo Tommaso, protettore della città.
Le reliquie sono conservate in una cassetta di rame dorato con l’ovale raffigurante l’apostolo, opera del pittore ortonese Tommaso Alessandrini.
Tra l’altare e il trono è disposta la pietra tombale originale in calcedonio che reca in greco la scritta San Tommaso.
La cattedrale fu ricostruita dopo le distruzioni della seconda guerra mondiale, ma dell’antico splendore sono visibili i due portali del XIII secolo, alcuni elementi architettonici del XIV sec., l’antica sagrestia, la Cappella del S.S. Sacramento e quella di San Tommaso, dove attualmente è conservato il Busto-reliquiario del Santo.
Da notare un bassorilievo in pietra rappresentante l’incredulità del Santo, una bella scultura della Pietà e gli affreschi della cupola.
Castello Aragonese
A 2 minuti a piedi dalla Cattedrale raggiungiamo il Castello Aragonese, un maniero vista mare.
La sua posizione a strapiombo sul mare, rivolto verso la Costa dei Trabocchi, lo rende spettacolare.
Sorge sopra un’alta rupe denominata “la Pizzuta”.
Il Castello risale al periodo che va dal 1450 al 1470, edificato su altre precedenti di origine medievale. Purtroppo ha conosciuto un lungo periodo di decadenza.
Ulteriori danni alla sua struttura risalgono al Novecento quando fu colpito dai bombardamenti del 1943 e da una frana nel 1946.
Nel 2000 è tornato a splendere grazie ad un attento restauro.
Dal maniero parte un percorso che conduce alla pista ciclabile lungo il litorale di Ortona.
Cimitero militare canadese
Durante il tragitto per raggiungere la nostra prossima tappa, San Vito Chietino, ci fermiamo al Cimitero militare canadese di Ortona.
Qui ci sono 1.615 tombe di soldati del Commonwealth britannico, in massima parte canadesi, morti nel dicembre del 1943 durante i combattimenti per l’attraversamento del fiume Moro e successivamente nella Battaglia di Ortona.
Si accede attraverso l’arco affiancato alla chiesa di San Donato.
Le pietre tombali, su di un giardino ordinato, sono disposte su file parallele e aggregate a formare tredici settori indipendenti.
La Costa dei Trabocchi: San Vito Chietino
Prima una sosta a Marina di San Vito per rinfrescarci con un bel bagno…
… e poi un giro in paese.
Molto suggestivo il Belvedere Marconi dal quale si gode di una panorama a 360° che spazia dai massicci della Majella e Gran Sasso alla Costa dei Trabocchi.
Concedetevi anche una visita alla piccola chiesetta dietro la piazzetta antistante il Belvedere.
Abbazia di San Giovanni in Venere
Lasciato San Vito Chietino, la nostra ultima destinazione è l’Abbazia di San Giovanni in Venere che sorge alla periferia di Fossacesia.
L’Abbazia sorge su di un promontorio da cui si può anche vedere la Costa dei Trabocchi.
Non ci potete arrivare in auto/moto per cui parcheggiate nel grande spiazzo che trovate sulla strada e incamminatevi per raggiungerla.
La sua costruzione risale al 1015 ed è attribuita a Trasmondo II, conte di Teate (Chieti), il cui corpo è seppellito nella cripta della chiesa abbaziale. Tra VIII e X secolo vi era solo una semplice cella monastica.
Le varie trasformazioni apportate tra il 1165 e il 1204 e quelle successive tra il 1225 e il 1230, le conferiscono l’attuale aspetto.
La struttura esterna della chiesa è costruita con blocchi di arenaria nella parte inferiore e mattoni in quella superiore.
Il portale principale è detto Porta della Luna perché, durante il solstizio d’estate, è raggiunto dalla luce del sole al tramonto che illumina il presbiterio e la cripta.
Nella lunetta soprastante il portale sono raffigurati Cristo in trono tra San Giovanni Battista e San Benedetto da Norcia, mentre i larghi pilastri in marmo ai lati dell’ingresso sono magistralmente scolpiti con le storie di San Giovanni Battista.
La Porta del Sole è, invece, rappresentata dalle aperture presenti nelle tre absidi, attraversate dai raggi solari durante il solstizio d’inverno.
L’interno è diviso in tre navate e presenta un presbiterio sopraelevato, al di sotto del quale si trova la cripta, decorata da suggestivi affreschi duecenteschi raffiguranti Cristo benedicente e la Vergine in trono.