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Narni e le sue meraviglie

Narni, una piccola perla ricca di bellezze naturali e monumentali. Un borgo di cui vi innamorerete!

Durante il nostro soggiorno a Terni lo dedichiamo a Narni ma prima di raggiungere il borgo, facciamo sosta a Stifone, frazione del Comune di Narni.

Stifone

Il paese, abitato da soli 40 persone, sorge lungo la riva sinistra del fiume Nera. Qui un tempo i romani costruivano le loro navi.

In questo borgo, il fiume crea un’ansa e una misteriosa sorgente subacquea riversa nel suo alveo migliaia di litri d’acqua che qui assume un intenso color turchese dovuto ad una particolare concentrazione di minerali.

Narni

Lasciato Stifone ci dirigiamo a Narni, città che brilla nel cuore verde umbro a pochi chilometri da Terni. 

Narni

Il suo territorio, insieme a quello di Terni, è considerato il centro geografico d’Italia.

Narni

Narni svetta su uno sperone di roccia e nasconde un mondo sotterraneo, tra cripte, cunicoli e cisterne. La città è un concentrato di storia ed edifici antichi che possono essere facilmente visitabili percorrendo le strette stradine che delimitano il borgo medievale.

Piazza dei Priori è la suggestiva piazza dall’intatto aspetto medievale attorniata da antichi edifici: Palazzo Comunale del XIII secolo la cui facciata è adorna di bassorilievi e di un piccolo loggiato del 1400, Loggia dei Priori la cui architettura è attribuita al Gattapone.

Narni

Chiesa di San Francesco

Del periodo tardo romanico, la  Chiesa di San Francesco è posta in uno dei punti più alti della Città.
Nel 1213 il vescovo Ugolino chiamò a Narni Francesco d’Assisi che rimase nell’Eremo di Sant’Urbano per diversi giorni.

Narni

Durante questa breve permanenza, operò numerosi miracoli pertanto, dopo la sua morte avvenuta nel 1226, i cittadini narnesi in segno di devozione e riconoscenza decisero di edificare una chiesa in suo nome proprio nel cuore della cittadina.

Chiesa di Santa Maria Impensole

La Chiesa di Santa Maria Impensole deve il suo nome al fatto di essere costruita sul pendio. La costruzione si basa sui resti di una struttura più antica, datata all’VIII secolo, identificata tradizionalmente con un tempio di Bacco, di cui mantiene la struttura portante.

chiesa Maria Impensole

Consiglio la visita anche del Duomo di San Giovenale, della Chiesa di Sant’Agostino e della Chiesa di San Domenico (quest’ultima potete visitarla unitamente a Narni Sotterranea).

Narni

Narni: Museo Eroli

Narni

Nel terziere di Fraporta, sorge Palazzo Eroli, sede del Museo. Il Palazzo fu costruito fra il 1600 e 1700 come residenza signorile appartenente alla nobile famiglia narnese degli Eroli e nel 1984 venne acquistato dalla provincia di Terni.

reti elefanti

Il percorso museale è diviso in due sezioni. La prima custodisce reperti e resti fossili che vanno dalla preistoria all’epoca medievale e contiene riferimenti legati alla vita del famoso capitano di ventura Gattamelata, ovvero Erasmo da Narni. Degni di nota i resti di un mammut.

La seconda sezione ospita la Pinacoteca, nella quale sono esposte opere di artisti locali che vanno dal XIV al XVIII secolo, tra i quali si possono ammirare l’Annunciazione di Benozzo Gozzoli e l’Incoronazione della Vergine di Domenico Ghirlandaio, entrambe commissionate dal Cardinale Berardo Eroli.

Narni

Questo ampio percorso è accompagnato da maxi schermi luminosi e musiche evocative che approfondiscono quanto viene esposto. La musica è stata creata da un direttore di orchestra che ha riprodotto gli strumenti riprodotte nel dipinto in mano agli angeli.

Narni

Li ha riprodotti in legno ipotizzando il suono che potessero fare ci ha composto una melodia.

Il museo ospita anche la coppa bronzea della Fontana di Piazza dei Priori del 1303. Rievoca un periodo d’oro della città quando i Priori e i Governatori restaurarono l’acquedotto romano della Formina e costruirono fontane nelle piazze principali della città.

Narni

Palazzo Eroli accoglie una sala interamente dedicata alla donazione fatta negli anni ‘30 dal collezionista Ing. Edoardo Martinori al comune di Narni.

mummia
Narni

Martinori fu un amante dei viaggi in Oriente e fra i moltissimi reperti raccolti durante le sue esperienze ci sono anche una mummia e un sarcofago ligneo riccamente decorato risalente al IV secolo a.C.

Nel 1993 fu eseguito l’esame paleopatologico che ha confermato che il corpo non appartiene al sarcofago: dai connotati è emerso che si tratta di una giovane donna incinta di vent’anni e di razza nubiana, morta per una tenia provocata da carne di maiale cruda.
Qui tutte le informazioni su aperture e tariffe

Narni

Rocca Albornoz

Narni

La Rocca albornoziana fa parte delle fortezze che il Papato, dopo Avignone, pose a presidio dello Stato della Chiesa appena riconquistato. La sua posizione e i caratteri costruttivi mostrano la volontà di controllo sul territorio, attraversato dalle vie di comunicazione con Perugia, Terni e Amelia.

Narni

La fortezza rappresenta ancora oggi una finestra affacciata sul Medioevo narnese.
Il cardinale Egidio De Albornoz la fece costruire nel 1367 su un dislivello di 332 m s.l.m., in una posizione molto favorevole per difendersi dagli attacchi militari.
Il Cardinale si adoperò per rafforzare il potere papale spesso progettando e facendo costruire castelli e rocche, quali simboli del potere della Chiesa. Infatti sparse per l’Italia ci sono altre Rocche Albornoziane…

Narni

La roccaforte ha una pianta quadrangolare con gli spigoli fortificati da quattro torri ed è circondata da un fossato e una seconda cinta muraria. Le mura e le torri, coronate da beccatelli, racchiudono un cortile al quale si accede attraverso due eleganti portali: la corte, anch’essa quadrata, è contornata da due corpi di fabbrica e piacevoli scale consentono l’accesso al primo piano, dove era la residenza signorile.

La maggiore delle quattro torri è identificata nel maschio, con il lato di ben 20 bracci e un’altezza di quattro piani, più il seminterrato.
La Rocca venne eretta sui resti di un originario insediamento militare costruito da Federico Barbarossa, e dopo solo cinque anni, nel 1371, Pietro o Giovanni di Nevico, il primo castellano, ne prese possesso. I lavori vennero ultimati nel 1378.

Narni

Tra il 1370 e il 1449 fu dimora di papi, cardinali e condottieri, seguendone le sorti. Nel 1417 Braccio Fortebraccio, un nobile condottiero perugino, occupò Narni e la Rocca di Albornoz.

Pochi anni dopo la Rocca tornò in mano alla Chiesa, precisamente al pontefice Martino V e alla sua nobile famiglia, i Colonna. Seguirono poi altri papi: Eugenio IV e Niccolò V. Quest’ultimo diede inizio a una serie di lavori per ampliare le strutture difensive che proseguirono sotto i papati di Sisto IV e Innocenzo VIII, fino alla fine del Quattrocento.

La Rocca di Albornoz subì molti assedi tra cui quello nel 1527 dei Lanzichenecchi che, tornati vittoriosi da Roma, si rivoltarono contro Narni. Dopo una prima vittoria da parte dei Narnesi, i Lanzichenecchi ebbero la meglio, entrarono nella città e la distrussero.
Si susseguirono altri numerosi assalti fino al 1798 quando un esercito di francesi guidato dal generale Berthier spogliò la Rocca delle armi per poterne ricavare dei cannoni.

Narni

Nel 1860 viene conquistata dal generale Luigi Masi della brigata Umbria e ceduta al Regno d’Italia.
Per tutto il XIX secolo fu sede carceraria e nel 1906 fu acquistata per una somma irrisoria dal principe russo Mestschezsy.
Nel 1972 divenne di proprietà di una famiglia romana mentre oggi è patrimonio culturale di proprietà del Comune di Narni e della Provincia di Terni.


All’interno della Rocca vi è un allestimento di tipo moderno. Durante la nostra visita alcune parti non erano ancora ultimate.
In una stanza sono presenti armature e armi dell’epoca. Suggestiva l’ambientazione.

Narni

Proseguendo ci ritroviamo in una sala dove tramite un proiettore ci viene presentato lo sviluppo urbano di Narni. La città ha questo nome perché venne fondata dalla popolazione umbra, ma nel 299 a.C. passa ai Romani grazie al tradimento di due abitanti del luogo che permisero l’ingresso tra le mura. 

L’antico nome della città, Nequitum, non piaceva ai Romani perché era di cattivo auspicio (in latino, nequeo significa ‘non posso’, e nequitia ‘inutilità’), in quanto pensata come centro strategico lungo la via Flaminia.
Fu così chiamata Nahar che era il modo in cui i Romani chiamavano il fiume Nera. Da Nahar poi il nome si muta in Narnia e poi Narni.

Narni
Narni

Lo stampo romano è rimasto. La città ora è divisa in tre terzieri. Quello più alto su cui sorge la Rocca, quello centrale di Fraporta con le due porte di entrata e di uscita dalla città, e poi quello nella parte più bassa di Santa Maria.

Terzieri perché Narni è famosa per la Corsa all’Anello, una corsa storica. In occasione del patrono di Narni San Giovenale, si ricalca questa corsa.
Durante la festa del patrono ogni terziere presenta i propri cavalieri. Dopo la sfilata storica ha inizio la tipica corsa all’anello dove i cavalieri devo infilare la lancia nell’anello che ad ogni giro diventa sempre più piccolo.

Narni

Procedendo incontriamo le sale in allestimento dove in una si parlerà di Narni Sotterranea e della Chiesa di San Domenico.
Nella successiva, sempre in allestimento, ci sarà invece un archivio dedicato alla corsa all’anello e uno stampo tridimensionale della città.
Proseguendo entriamo in una sala dove si è voluto celebrare personaggi legati alla città tramite teste riprodotte in 3D manipolabili anche dai non vedenti. Ad esempio quella di San Giovenale è stata riprodotta dalle spoglie che riposano nel Duomo di Narni. Altre sono state riprodotte in terracotta e poi stampate. 

Narni

L’ultima sala è quella degli “Onori”. Qui avvenivano tutti i banchetti perché comunque la Rocca era anche un luogo di rappresentanza oltre che una fortezza. I muri probabilmente erano affrescati (rimangono alcune tracce). Il soffitto originale doveva essere in legno. I tavoli presenti sono ricostruzioni di tavoli medievali disposti secondo come dovevano essere all’epoca.
Da qui si esce all’esterno e subito si capisce perché la Rocca viene definita “la vigile sentinella dell’Umbria”: un panorama mozzafiato!

Scendendo ci ritroviamo nella corte dove accediamo ad una piccola cappella adibita anche a matrimoni. Da qui si accede a una sala conferenze.

Narni

Proseguiamo la nostra visita nel retro della Rocca con altre viste suggestive.

Narni

È possibile accedere alla Rocca Albornoziana e al Museo della città e del territorio di Narni in Palazzo Eroli con un unico biglietto.
Per informazioni clicca qui

Ponte di Augusto

Il ponte romano alto 30 m, aveva uno spessore di 8 metri in quanto progettato affinché i carri potessero passare in ambo i sensi. La forma originaria prevedeva ben quattro archi di luce di diverse ampiezze.
Per l’epoca erano costruzioni all’avanguardia perché erano di cemento all’interno e travertino all’esterno, messo in posizione di taglio e di testa in modo da essere antisismico. Infatti il ponte non crollò a causa dei vari terremoti subiti ma per l’inondazione del fiume Nera nel 1053.

Narni

Inoltre da qui inizia una bella passeggiata che si sviluppa lungo il vecchio tracciato di una ferrovia, ormai riconvertito a percorso ciclopedonale, di circa sei chilometri che va dal Ponte di Augusto alla località Le Mole passando per Stifone.
Dopo aver passato due gallerie della vecchia ferrovie, ben illuminate, si raggiunge il borgo di Stifone, con l’antico porto e cantiere navale romano di cui resta qualche evidenza.
Ciò che colpisce davvero é il colore turchese che il fiume Nera assume in questo punto e fino al laghetto delle Mole, piscine naturali. Davvero uno spettacolo!

Narni Sotterranea

Narni Sotterranea ci ha colpito per la bellezza dei ritrovamenti ma soprattutto per la storia di come è nata.
Abbiamo deciso di dare spazio in questo articolo al magnifico Museo Eroli e alla Rocca Albornoziana e di parlarvi di ciò che cela la Narni Sotterranea la prossima settimana…un pò di suspance!

Narni

Narni: città musa

D’Annunzio nella stesura del sonetto “La città del Silenzio” si ispirò proprio a Narni, così come Clive Staples Lewis che immaginò il mondo fantastico delle “Cronache di Narnia” prendendo spunto da questo pittoresco borgo medievale.

Narni

Lo scrittore si innamorò di questo nome dopo aver consultato delle antiche mappe dell’Italia e aver scoperto che anticamente la città era chiamata Narnia.

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