Picasso lo straniero: il lato inedito del genio catalano
L’artista spagnolo da un’altro pinto di vista, dopo Milano l’appuntamento è a Roma
Si è appena conclusa a Milano, presso Palazzo Reale, la mostra Picasso lo straniero, un’esposizione unica che ha svelato una prospettiva sorprendente sulla vita di Pablo Picasso.
Non l’artista celebrato dai posteri, ma lo straniero “sospetto” e spesso emarginato nella sua amata Francia, un Paese che mai gli concesse la cittadinanza.
Questa mostra ha saputo intrecciare arte e politica, esplorando le difficoltà e le contraddizioni che hanno caratterizzato la vita dell’artista. Un viaggio che ha sorpreso il pubblico con documenti inediti, scoperte d’archivio e opere d’arte che raccontano una storia diversa da quella a cui siamo abituati.
Picasso lo straniero: tra arte e identità negata
La mostra prende spunto dal saggio della curatrice Cohen-Solal, che ha scavato negli archivi della polizia francese e del Musée Picasso, portando alla luce documenti che testimoniano come l’artista spagnolo fosse visto come un “elemento pericoloso” dalle autorità.
Malgrado il successo artistico, Picasso fu sempre considerato un estraneo, un’anomalia.
Il suo stato di “straniero” non fermò però il suo genio creativo. Al contrario, la condizione di emarginato rafforzò la sua voce artistica, rendendo le sue opere una forma di ribellione e di appartenenza a una comunità di esclusi.
Immergersi nella mostra
La mostra ha guidato i visitatori attraverso un doppio filo narrativo, biografico e artistico, evidenziando tappe significative della vita di Picasso.
Il primo arrivo a Parigi nel 1900: un giovane Picasso, ospite di connazionali catalani a Montmartre, si confronta con la rigida legislazione francese sugli immigrati.
Si prosegue con le difficoltà dei soggiorni successivi: dal controllo costante della polizia alle etichette di anarchico, fino alle prime vendite grazie al supporto di mercanti e intellettuali cosmopoliti come Gertrude Stein.
Si arriva fino alla rivoluzione del Cubismo: in collaborazione con Georges Braque, Picasso scardina le regole accademiche, ma viene bollato come “Kubista”, un termine dispregiativo legato ai pregiudizi dell’epoca.
Il percorso si conclude con il rifiuto della cittadinanza francese. Nonostante il clamore internazionale, Picasso non è mai stato accettato dalla Francia ufficiale. Negli Stati Uniti trovava invece il riconoscimento del MoMA e del direttore Alfred Barr.
Una mostra di successo
Tra le opere esposte spiccano la Finestra con testa di toro, omaggio a Matisse e alla sua Spagna e i Saltimbanchi, emarginati della società parigina. Simbolico anche il Minotauro, emblema dell’ibrido e della provocazione culturale.
Questi lavori raccontano un Picasso diverso, che non si limita all’arte ma diventa il portavoce di una lotta contro l’emarginazione e i pregiudizi.
Picasso lo straniero ha offerto un’occasione irripetibile per scoprire una figura poliedrica e complessa, che ha trasformato le difficoltà in energia creativa. Un progetto che ha messo in dialogo arte, storia e attualità, conquistando il pubblico milanese e non solo.
Picasso lo straniero torna a Roma
La mostra Picasso lo straniero si sposta a Roma. Organizzata dalla Fondazione Roma in collaborazione con Marsilio Arte, sarà aperta a Palazzo Cipolla dal 27 febbraio al 29 giugno 2025.