Così la definì l’architetto Ulisse Stacchini. Scoprite con noi questa “cattedrale” dai raffinati marmi, mosaici e gargoyles
Quante volte siamo passati dalla Stazione Centrale di Milano oppure ci siamo entrati senza renderci conto di quanto sia speciale questo luogo? Il nostro tour vi accompagna alla scoperta di questo tesoro nascosto tra architettura e storia che non può mancare se siete in visita a Milano.
Stazione centrale di Milano: la sua storia
La Stazione Centrale, luogo di passaggio attraversato troppo spesso di fretta, è un edificio che racchiude in sé decenni di storia.
Nell’’Ottocento venne indetto un concorso per realizzare una nuova stazione per sostituire quella voluta da Vittorio Emanuele II e inaugurata nel 1864.
Il traffico ferroviario iniziava ad intensificarsi per cui era necessaria una nuova stazione in sostituzione delle due piccole presenti. Il nuovo sito doveva essere usufruibile, ma anche esteticamente e architettonicamente degno dell’opera stessa.
Ben 17 progetti furono presentati alla commissione, guidata da Camillo Boito, preside dell’Accademia delle Belle Arti di Brera. Tutti furono scartati perché non riuscirono a soddisfare le richieste del bando. Nel 1911 furono presentati 43 progetti e fu scelto quello dell’architetto toscano Ulisse Stacchini, “In motu vita”.
La Prima Guerra Mondiale bloccò i lavori, ma questo portò Stacchini a realizzare un grande modello in gesso della facciata che fino a quel momento era solo abbozzata su disegni. La Stazione Centrale di Milano fu inaugurata definitivamente nel 1931.
Adornata da statue e fontane, simboli del regime fascista, racconta una parte importante della storia dell’arte e dell’architettura milanese.
La galleria delle carrozze
La Galleria delle Carrozze si trova all’interno della Stazione Centrale, di fronte Piazza Duca d’Aosta e collegata a Piazza IV Novembre e Piazza Luigi di Savoia ,e rappresenta l’accesso principale alla stazione ferroviaria e alle linee di metropolitana M2 e M3 collegate alla galleria commerciale esistente.
Stazione centrale di Milano: la sua architettura
L’’esterno della stazione è ricco di statue simboliche: le aquile rappresentano la conquista di Trento e Trieste, i cavalli alati dei bassorilievi raffigurano lavoro, agricoltura, scienza e commerci. I quattro mascheroni di Mercurio simboleggiano il progresso delle ferrovie.
Sormontata da arcate di vetro e ferro, la struttura raggiunge i 72 metri di altezza, mentre il Salone della Biglietteria arriva a 42 metri. Per i materiali interni invece, pochi sanno che i marmi di cui pare rivestita altro non sono se non un’illusione ottica data da altri materiali come la scagliola, gesso, selenite, acqua e colore.
I diversi restauri avvenuti negli anni hanno portato alla luce luoghi come il Padiglione Reale, formato dalla Sala Reale e la Sala delle Armi, concepito in origine per accogliere i Savoia, e il Binario 21, tristemente noto per essere il luogo di partenza di centinaia di deportati durante la Seconda Guerra Mondiale.
La nazione centrale è ispirata alla Union Station di Washington ed è forse il più importante e conosciuto esempio italiano di architettura che unisce eclettismo, liberty e razionalismo fascista.
Frank Lloyd Wright, uno dei più celebri architetti di tutti i tempi, la definì la stazione più bella del mondo!
Stazione centrale di Milano: la mela
Di fronte all’ingresso principale della Stazione Centrale di Milano, si trova “La Mela Reintegrata”, opera realizzata da un artista italiano apprezzato in tutto il mondo: Michelangelo Pistoletto.
Memoriale della Shoah al Binario 21
Questo luogo è un pezzo prezioso della storia di Milano e ricorda anche le pagine più tristi del passato cittadino e la tragedia dell’Olocausto.
L’area dove oggi sorge il Memoriale originariamente era adibita alla movimentazione dei vagoni postali, e tra il 1943 e il 1945 fu il luogo in cui migliaia di ebrei e oppositori politici furono caricati su vagoni merci, trasportati al sovrastante piano dei binari.
Una volta posizionati alla banchina di partenza venivano agganciati ai convogli diretti ad Auschwitz- Birkenau, Mauthausen e altri campi di sterminio e di concentramento, o ai campi italiani di raccolta come quelli di Fossoli e Bolzano.
Il padiglione Reale
Situato al di sopra del Binario 21 non è accessibile al pubblico della Stazione Centrale di Milano, venne costruito da Ulisse Stacchini nel 1931 per ospitare la famiglia reale dei Savoia in attesa del proprio convoglio.
Il Padiglione Reale è disposto su due piani: al di sopra la vera e propria sala d’attesa con pavimenti intarsiati e mobili pregiati. Al piano inferiore si trova la Sala delle Armi, decorata con bassorilievi di tematica bellica.
Dietro lo specchio del bagno, riccamente decorato, si nasconde un passaggio segreto nel caso fosse stata necessaria per i reali una fuga improvvisa.
Cascina Pozzobonelli
Poco distante dalla stazione, adiacente ad un albergo, di quello che era un esteso complesso, oggi rimane solo la cappella.
E’ sormontata da un piccolo tiburio poligonale e coronato da un piccolo lanternino.